Riceviamo e pubblichiamo
a cura di acraccademia.it
C'è un momento, nella storia di ogni popolo, in cui la corruzione non è più solo colpa di chi la pratica, ma anche di chi la giustifica, la ignora o, peggio ancora, la difende con fervore cieco. Un politico corrotto può distruggere istituzioni, ma è il cittadino fanatico – quello che si rifiuta di vedere, che si aggrappa a simboli invece che a valori – a distruggere il futuro.
La vera minaccia non è la mano che ruba, ma la voce che applaude. Quando l’onestà diventa scomoda e il potere si maschera da ideologia, allora il marcio attecchisce nel cuore stesso della società. È facile puntare il dito contro chi governa male; più difficile – e più urgente – è interrogarsi sul perché continuiamo a sostenerlo.
La democrazia muore non solo con l’abuso di potere, ma anche con il silenzio complice del popolo che sceglie la fedeltà invece della verità.
cosa ne pensate care lettrici e carissimo/i filosofo/i



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